Non quadri. Non poesie.
I manifesti futuristi erano volantini: testi urlati, scritti per essere lanciati, affissi, distribuiti.
Dichiarazioni di guerra alla tradizione, inni alla velocità, alla tecnica, alla distruzione e alla rinascita.
Il manifesto “Parole in Libertà” rappresenta una delle più radicali sperimentazioni del Futurismo sul piano del linguaggio. Superando la sintassi tradizionale, i segni tipografici e la punteggiatura, il testo si fa immagine, gesto, suono.